6/7 GIUGNO 2020 – TEST A VALLELUNGA

Alex Ricci intervista: Michael Girotti

 

Primo weekend di Giugno e prime giornate di test. Scenario di questa prima vera occasione per provare le nostre moto è stata la pista di Vallelunga, circuito ufficiale del campionato italiano. Non poteva mancare Michael Girotti, che per la prima volta dopo il lockdown, ha messo in pista le ruote della sua Yamaha R6. Ci racconta com’è andata in questa intervista esclusiva, raccontandosi e raccontandoci la graduale ripresa post-isolamento.

 

A. - Come hai passato il lockdown?

 

M. – “Un po’ come tutti, anche se ho continuato a lavorare e sono rimasto a casa solo due settimane. Non facendo spostamenti, il problema principale è stato il non potersi allenare e anche questa vita che è cambiata e che sembra stia gradualmente tornando alla normalità”.

 

A. - Com’è stato tornare sulla moto ufficiale su un tracciato del campionato?

 

M. – “Nonostante Vallelunga non sia la pista dove giro sempre, anche i più esperti piloti del CIV non sono andati forte. L’impressione è che dopo questo stop forzato, siamo tutti sulla stessa barca. Sono comunque contento perché nella mia prima uscita dopo il lockdown ho registrato la mia miglio prestazione su questo tracciato”.

 

A. - Quali sono le sensazioni?

 

M. – “Ero pronto psicologicamente per tornare. Ho focalizzato quello che dovevo fare, ma mancavano i riferimenti e qualche turno mi è servito per fare il punto e riprendere gli automatismi.

Quest’anno Pirelli fornisce gomme slick e al posteriore non si monta più una 180, ma una 190. Con questa scelta la moto diventa un po’ più lenta nei cambi di direzione, quindi nel misto, per la maggior impronta a terra, ma ti aiuta maggiormente sui tratti veloci e nei curvoni.  Il 16 Giugno ci sarà un altro test ufficiale a Misano dove abbiamo un riferimento molto buono dello scorso anno e quindi sarà interessante vedere a che punto siamo.

 

A. - Il campionato è stato ridotto per poterne garantire lo svolgimento e chiudere una stagione che rischiava di essere cancellata, come la vedi? Quattro appuntamenti, due a Luglio e due a Settembre, doppie gare, (solo due mesi in tutto l’arco dell’anno)

 

M. - E’ anomalo, ma sono contento che si vada a correre in tutte le piste. Normalmente sono sei round suddivisi in quattro circuiti. Con una gara programmata in ciascun circuito posso dirmi soddisfatto. Si correrà ad Imola che è la mia pista di casa ed è quella che amo di più. E’ un tracciato difficile dove è importante conoscere bene ogni curva per andare forte e chi va forte a Imola fa veramente la differenza, e si vede.

 

A. - Con questa chiusura/sospensione dei campionati, l’intenzione di svolgere il campionato mondiale a porte chiuse e l’incertezza che riguarda gli spostamenti da una nazione all’altra, molti team privati, che hanno comunque una rilevanza sportiva e storica all’interno del paddock, hanno sofferto molto a livello economico. Fortunatamente, per quel che riguarda il CIV, il Moto Club dei Rapaci pare non aver avuto questo problema e continua a lavorare nella propria direzione grazie anche a solidi partner. Cosa ne pensi?

 

M. - Abbiamo avuto la fortuna di rinnovare tutte le partnership e questo ci permette di correre, nonostante le aziende abbiano subito una riduzione dei fatturati a causa della pandemia.

 

A. - La Yamaha R6 è la tua moto e nel segmento supersport 600 è da qualche stagione la migliore del lotto, ci sono novità o pensi che sia ancora il mezzo che ti permetterà di affrontare le gare al meglio?

 

M. -  La nostra R6 quest’anno va forte, la base è già molto buona, bisogna lavorare sulla ciclistica perché fino ad ora non si è mai girato. E’ il mezzo che mi permetterà di affrontare al meglio le gare, ma visto che lo scorso anno ha vinto Kawasaki, la “Ninja” è tutt’ora la moto da battere. Devo ringraziare il team che ha lavorato anche durante tutta la quarantena per mettere a posto una moto per me e mettermi in condizione di ripartire il meglio possibile.

 

A. - Hai 24 anni, che consiglio ti dai per migliorarti?

 

M. – Soffrendo di sindrome compartimentale al braccio destro, sono costretto a modificare il mio stile di guida. Cambiare stile non è facile, ma ho capito che devo farlo. Proprio per questo è importante tornare ad allenarsi normalmente. Comunque sono già proiettato sul prossimo test del 16 Giugno a Misano, sono curioso di sentire com’è il nuovo asfalto e vedere come va. Sarà anche quello un super lavoro ed è importante focalizzarsi già dal primo giorno.

 

Ci vediamo a Misano.

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